Progetto PONDERA
Dal 2009 è partito il Progetto Pondera, dedicato allo studio dell’attività tessile nella Venetia, attraverso un censimento sistematico degli indicatori archeologici e una serie di analisi archeometriche.
Attualmente risultano schedati oltre 2.000 strumenti di tosatura, filatura e tessitura (cesoie, fusarole, fusi, rocche, rocchetti e pesi da telaio) distribuiti in più di 500 siti sparsi nella Regione Veneto; a questi vanno aggiunti i circa 800 strumenti censiti nella provincia di Brescia, provenienti da circa 100 siti. Tale corpus costituisce un campione significativo per trarre inferenze sulla tipologia di strumenti utilizzati nell’area di indagine e sulle diverse qualità morfometriche che riflettono verosimilmente diverse modalità di utilizzo, diversi prodotti ottenuti e, in parte, diverse tradizioni artigianali e culturali. Il database ha permesso di definire un efficiente protocollo di analisi, basato sulla precisa e completa definizione dei parametri morfologici e metrici utili per comprendere il tipo di prodotti (filati e tessuti) ottenuti da ciascuna tipologia di oggetto. L’analisi accurata dei contesti di provenienza degli strumenti (le officine dove venivano prodotti, gli insediamenti in città e nel territorio dove erano utilizzati, le sepolture e i santuari dove venivano ritualmente deposti) ha consentito di comprendere le logiche produttive di tale categoria di strumenti, le caratteristiche economiche dell’attività tessile in ambito domestico, volta sia al fabbisogno interno sia a scopi commerciali, e i significati ideologici e simbolici degli strumenti connessi all’attività tessile.
Il protocollo può essere facilmente applicato e adattato ad altri contesti temporali (età preromana, altomedievale etc.) o spaziali: ciò permetterà di confrontare campioni di epoche e territori differenti evidenziando analogie e differenze nel tempo e a seconda dei contesti. Diversi sono i centri di studio che hanno manifestato interesse verso l’adozione del sistema di schedatura elaborata dal gruppo di lavoro dell’Università di Padova: sul versante occidentale, l’Università di Roma “La Sapienza” (per il materiale di Pompei ed Ercolano), l’Università di Aix-Marseille (per il materiale della Francia meridionale), l’Università di Valencia (per il materiale di Valencia), l’Università di Granada (per il materiale della Betica); sul versante orientale, le Università di Bari e di Lecce (per il materiale della Puglia), l’Università di Chieti (per il materiale dell’Abruzzo) e l’Università di Ljubljana (per il materiale della Slovenia).
Gruppo di ricerca DBC:
Denis Francisci, archeologo (assegnista UNIPD-DBC)